Brescia, 6 novembre 2010 - Anche in occasione della presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani – che nella giornata di venerdì 5 novembre ha incontrato alcune imprese agricole ed agroalimentari bresciane - il tema degli indennizzi ai suinicoltori colpiti dalla “vescicolare” è stato oggetto di discussione e approfondimento.
Nel corso della visita alla cantina del presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini, lo stesso, insieme all’assessore provinciale all’agricoltura Gian Francesco Tomasoni, ha sollecitato De Capitani alla chiusura della vicenda dei risarcimenti dopo che la Giunta Regionale in carica ha finalmente affrontato con decisione il nodo dei danni indiretti, riaprendo una partita in cui solo Coldiretti ha continuato a credere negli ultimi due anni.
“Dopo che Regione Lombardia – commenta il presidente di Coldiretti – il 25 ottobre scorso ha approvato alcune misure di sostegno per i danni indiretti subiti dagli allevamenti suinicoli colpiti da virus della malattia vescicolare dei suini si sono svegliati anche i “cugini” di Confagricoltura che in questi due anni non avevano mai mosso un dito per affrontare la questione”.
L’allora assessore all’Agricoltura Daniele Ferrazzi diceva di aver fatto “tutto il possibile, ma poi l’Unione Europea non autorizzerebbe”, mentre Coldiretti insisteva sulla compatibilità europea e sulla necessità che Regione Lombardia rispettasse gli impegni fino in fondo. “Abbiamo avuto la dimostrazione – riprende Prandini - che il percorso in cui credevamo era possibile. Si è riaperta la questione ed ora puntiamo al suo completamento”.
Siccome l’invidia e la delusione di chi è stato sbugiardato sono sempre dietro l’angolo, però, vige anche la minaccia dichiarata da Confagricoltura di ricorrere contro il recente provvedimento regionale nell’obiettivo di farlo “saltare”.
“Oggi – conclude Prandini - dobbiamo dare atto al presidente Formigoni e all’assessore De Capitani di aver mantenuto gli impegni assunti: la complessa partita aperta quattro anni fa è stata finalmente rilanciata e se qualcuno intende farla saltare, vanificando il lavoro fatto finora e seppellendo le speranze delle aziende, se ne deve assumere la responsabilità”.
Le aziende coinvolte dall’ultimo provvedimento - che farà arrivare nelle casse degli allevatori due milioni di euro - sono quasi una decina delle quattordici presenti in una fascia tra i due ed i tre chilometri dal focolaio, un’area che non era mai stata inclusa negli interventi precedenti.