Prandini: per migliorare al qualità della vita dobbiamo favorire la conservazione e la gestione del verde
Piogge scarse e laghi in affanno, mentre sale l’allerta smog in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sulla situazione dei principali bacini: il lago di Como è a -27,4 centimetri dallo zero idrometrico rispetto a una media di +9,5 centimetri, il lago d’Iseo è a -11,9 centimetri rispetto a una media di +26,5 centimetri, e il lago Maggiore pur essendo a +21,6 centimetri sopra lo zero idrometrico è sotto di oltre 46 centimetri rispetto alla media del periodo. Resiste invece il lago di Garda con 107,9 centimetri contro una media di 97,4 centimetri.
“Una situazione – spiega Coldiretti Brescia – dovuta anche a un inverno asciutto, visto che a Brescia nel solo mese di gennaio si è registrato un crollo delle precipitazioni del 73,6%. Una condizione meteo che si riflette sull’inquinamento, tornato ai livelli di guardia”.
“Dobbiamo favorire la conservazione e la gestione del verde, sia pubblico che privato, considerato il suo valore per la salute dei cittadini e per la qualità della vita, dentro e fuori le città” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia. Infatti una pianta adulta nell’arco di dodici mesi soddisfa il fabbisogno di ossigeno di 10 persone ed è in grado di assorbire dai 20 ai 50 chili di anidride carbonica, a seconda della specie. Le varietà più “mangia smog” sono larici, cipressi, salici, pioppi, betulle, tigli, ontani e aceri.
La presenza di polveri nell’aria – commenta Coldiretti Brescia - è favorita anche dall’effetto combinato dei cambiamenti climatici e della ridotta disponibilità pro capite di spazi verdi in diversi centri urbani che vede la provincia posizionarsi a 29,5 metri quadrati pro-capite leggermente sotto la media italiana di 31,1 metri quadrati.