13 Novembre 2020
Salumi made in Italy, in vigore l’etichetta che ferma l’inganno

Salumi made in Italy: entra finalmente in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello.

Una norma che finalmente sostiene il vero made in Italy e smaschera l’inganno della carne tedesca o olandese spacciata per italiana. Lo rende noto Coldiretti nell’annunciare che sta per scadere il termine di 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.230 del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”.

Con oltre 4 milioni di capi, circa il 50% del totale nazionale, la Lombardia si conferma la prima regione italiana per numero di maiali allevati. Oltre un quarto di questi, si trova negli allevamenti bresciani, che contano oltre 1 milione e 400 mila suini.

Gli italiani vogliono salumi made in Italy

Si tratta di un appuntamento atteso dall’82% degli italiani che, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe', vogliono portare in tavola prodotti nostrani per sostenere l’economia e il lavoro del territorio in questo momento di emergenza. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia, che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione.

L’obbligo scatta proprio a una settimana dalla pubblicazione del decreto Filiera Italia, fortemente sostenuto da Coldiretti, che per la prima volta stanzia un bonus salva made in Italy a favore della ristorazione colpita dall’emergenza Covid. Il provvedimento sostiene infatti  l’acquisto di prodotti alimentari italiani al 100% per un importo complessivo di 600 milioni di euro, compresi i salumi da animali nati, allevati e macellati in Italia. Una norma che consente di fare chiarezza, in una situazione in cui 1 prodotto alimentare su 4 sugli scaffali richiama all’italianità, stando ad un’analisi dell’Osservatorio Immagino, senza però avere spesso un legame con la produzione agricola nazionale.

Sostenere la filiera nell'emergenza covid

“In un momento difficile per l’economia, dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza - commenta il direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano -. continuiamo a sostenere l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti, per combattere la concorrenza sleale alle eccellenze del nostro territorio e al made in Italy”. Il provvedimento, che consente lo smaltimento delle scorte fino ad esaurimento, è importante per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani, di cui 6 milioni di lombardioltre 1 milione e 200 mila bresciani, che almeno ogni settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

Ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale. A preoccupare è infatti l’invasione di cosce dall’estero per una quantità media di 56 milioni di “pezzi” che ogni anno si riversano nel nostro Paese per ottenere prosciutti da spacciare come prodotti italiani. Coldiretti stima, infatti, che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere, senza che questo sia stato fino a ora esplicitato in etichetta.

I requisiti del 100% italiano

Il decreto sui salumi prevede ora che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a:

  • Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
  • Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
  • Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.  Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

La norcineria è un settore di punta dell’agroalimentare nazionale che contribuisce al prestigio del made in Italy nel mondo, grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, con un fatturato che vale 20 miliardi di euro.

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