12 Maggio 2011
QUANDO L’EDUCAZIONE ALIMENTARE VIENE ANCHE DALLA SCUOLA. Prandini: presto al via anche a Brescia il progetto “Orto in condotta”

Brescia 12 maggio 2011 – La felice occasione di incontro è stata la registrazione dell’ennesima puntata di “Clessidra”, la trasmissione televisiva nata dalla collaborazione tra Teletutto e Coldiretti Brescia, nel caso specifico dedicata alla educazione alimentare nelle scuole: alla scuola elementare San Giuseppe di Palazzolo sull’Oglio, 60 bambini di quattro classi elementari sono intervenuti mostrando i lavori che quotidianamente svolgono nell’orto della scuola.
Il progetto “Orto in Condotta” si prefigge l’obiettivo di creazione di una comunità dell’apprendimento: studenti, insegnanti, genitori, insieme a nonni ortolani, amministrazione pubblica e produttori locali hanno l’opportunità di contribuire all’educazione alimentare delle nuove generazioni e contemporaneamente alla salvaguardia del territorio e della sua identità. La collaborazione tra tali soggetti passa attraverso l’orto, che si fa così vero e proprio punto di incontro e di condivisione di saperi diversi, legati al mondo agricolo e gastronomico.
La realizzazione dell’orto della scuola di Palazzolo fa parte appunto del progetto “Orto in condotta”, che l’istituto ha accolto a braccia aperte e che ha messo in campo grazie anche all’aiuto di Slow Food, di un’azienda agricola e di due pensionati palazzolesi che quotidianamente insieme ai bambini seguono le varie fasi di avanzamento delle verdure di campo.
«Anche a Brescia - interviene il presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini -  all’interno di alcune scuole elementari partirà un progetto analogo che vede Coldiretti Brescia partner dell’iniziativa insieme a Slow Food ed al Comune di Brescia.
«Gli stimoli che intendiamo dare ai bambini con il progetto Orto in Condotta – prosegue Ettore Prandini – viaggiano nella direzione del buono, del pulito e del giusto perché vogliamo trasmettere loro l’idea che ciò che è coltivato in maniera corretta, che è raccolto al momento giusto e non fa centinaia di chilometri per arrivare sulla tavola, è più buono ed ecologicamente più sostenibile.
«E non vogliamo dimenticarci – conclude il presidente – che le nuove generazioni sono i consumatori di oggi e di domani».

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