3 Agosto 2017
miele

Alveari bollenti e fiori secchi, addio al 40% del miele bresciano. “Dopo le gelate di primavera, adesso oltre 5mila apicoltori dei nostri territori devono fare fronte a temperature africane che, soprattutto in pianura, stanno facendo seccare i fiori spontanei togliendo risorse e nutrimento alle api.” spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Brescia e Coldiretti regionale.
Con 981 operatori, Brescia si guadagna il primo posto in Lombardia come numero di “pastori delle api” dove troviamo oltre 19.000 alveari con una produzione stimata, in annate normali, che si aggira attorno alle 200 tonnellate.
Edoardo Mombelli gestisce 280 alveari nel parco dell’Oglio (Brescia) insieme alla moglie Ilenia: “E’ una stagione decisamente scarsa – spiega - registriamo una riduzione del 40% su quasi tutte le varietà di miele a causa del clima. L’acacia ha risentito della gelata di aprile, mentre tiglio, robinia e millefiori con la grande siccità degli ultimi mesi hanno subito un taglio di produzione dal 30 al 40%. Meno problemi in montagna con il miele di castagno. Speriamo che la situazioni migliori nelle prossime settimane”.

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