7 Luglio 2016
Manodopera in agricoltura: in Italia il costo raddoppia

Manodopera in agricoltura: in Italia il costo raddoppia

Prandini: iniziano le assunzioni stagionali, urgono interventi di sburocratizzazione per restare competitivi sul mercato europeo

Brescia, 7 luglio 2016 - In Italia il costo della manodopera in agricoltura - inteso come oneri contributivi ed assicurativi - è pari a più del doppio dei Paesi europei direttamente concorrenti come Francia e Spagna. E’ quanto emerge dalla prima analisi “Lavoro giovanile in agricoltura nel 2016” effettuata da Coldiretti su dati Istat relativi al primo trimestre dell’anno, diffusa in occasione dell’accordo Coldiretti, Ministero del Lavoro e Google su “Crescere in digitale” alla presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
In provincia di Brescia si stimano oltre 7.000 lavoratori stagionali sui 300.000 a livello nazionale, che effettuano rapporti di lavoro di breve durata con un sensibile aumento del 5% rispetto all’anno scorso. I settori di maggior interesse sono: le aziende florovivaistiche, le imprese vitivinicole che vedono la grande maggioranza di lavoratori impegnati in opere di raccolta dell’uva, e gli agriturismi che nel periodo estivo entrano nel vivo dell’attività.
“Il settore agricolo è caratterizzato dalla forte stagionalità delle attività e conseguentemente la stragrande maggioranza delle imprese agricole stipula contratti a tempo determinato utilizzando lavoratori temporali - interviene Antonio Zanetti responsabile datori di lavoro agricoli di Coldiretti Brescia - occorre pertanto un intervento che preveda una contribuzione mirata per i lavoratori stagionali e di breve durata che consenta alle imprese agricole di concorrere a armi pari con i competitor europei”.
A tal proposito in Francia e Spagna, ma anche in Germania e Olanda, sono stati previsti trattamenti contributivi particolarmente agevolati per i lavoratori stagionali, al fine di contenere il costo del lavoro e permettere alle loro imprese agricole di poter agevolmente concorrere proprio con quelli italiani.
“L’agricoltura italiana è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 5,8% annuale nel primo trimestre del 2016 che è praticamente il triplo di quello medio fatto registrare per l’intera economia” aggiunge Ettore Prandini vice presidente di Coldiretti nel sottolineare che “bisogna incentivare questo trend positivo che conferma la dinamicità del settore e l’impegno per la legalità nonostante le difficoltà che si stanno registrando sul mercato dove i compensi riconosciuti agli agricoltori sono in molti casi al di sotto dei costi di produzione”. L’incremento – precisa Coldiretti - si registra sia per i ragazzi che per le ragazze, a testimoniare che l’appeal del settore agricolo tra i giovani è ormai trasversale ai generi.
A pesare sulle imprese agricole sono anche gli oneri burocratici che sottraggono al lavoro nei campi almeno 100 giornate l’anno per adempiere a tutti gli atti richiesti dalla Pubblica Amministrazione. Occorre impegnarsi sulla semplificazione favorendo la comunicazione all’interno della Pubblica Amministrazione mentre non sono accettabili alcuni interventi legislativi in discussione in Parlamento che vogliono introdurre l’Uniemens anche in agricoltura che, di fatto, triplica gli attuali adempimenti burocrati per le denunce contributive.
Per essere concreti a favore della semplificazione vale la pena di ricordare - rileva Coldiretti - che dal primo gennaio 2017 sarà obbligatorio inviare il Libro unico del Lavoro (la vecchia busta paga) in via telematica al Ministero del Lavoro. Il documento conterrà tutte le informazioni necessarie alle pubbliche amministrazioni e, se ben rodato, consentirà di evitare l’invio trimestrale delle denunce , della Certificazione Unica e del 770.

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