Sono cresciute di quasi il 3% le imprese agricole guidate da giovani imprenditori in Lombardia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Camera di Commercio di Milano, in occasione del vertice di Giovani Impresa Coldiretti con la partecipazione di delegati da tutte le province della Lombardia, della delegata nazionale Maria Letizia Gardoni e del presidente regionale di Coldiretti Ettore Prandini. Fra il 2015 e il 2016 le aziende guidate da under 35 sono passate da 3.236 a 3.331, con un saldo positivo di 95. L’incontro di Milano – spiega la Coldiretti – è stato l’occasione per fare il punto sulle innovazioni portate dai giovani, le loro proposte e le criticità che ancora esistono.
“Io allevo bovini da carne - spiega Giancarlo Picco di Dello in provincia di Brescia – e l’intera produzione viene trasformata e venduta ai nostri consumatori all’interno del punto vendita aziendale Campagna Amica; stiamo anche notando una forte crescita per quanto riguarda l’utilizzo dell’online e quindi dell’e-commerce”.
Secondo l’ultimo osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano relativo al 2016, il commercio agro-alimentare online è cresciuto del 30% nell’ultimo anno, raggiungendo la cifra stimata di 575 milioni di euro a livello nazionale.
“Le vendite online sono una sfida che si aggiunge a quella della multifunzionalità in agricoltura – spiega Luisa Rocco dell’azienda vitivinicola Vigna Dorata di Cazzago san Martino e produttrice di franciacorta – abbiamo spinto molto e continuiamo a farlo sull’attività di export certo è che i problemi non mancano”.
A Brescia infatti si registra un leggero calo di incremento di aziende giovani anche se si conferma la provincia che in valore assoluto ha il numero più alto di aziende under 40, pari a 674 imprese che operato su tutti i comparti agricoli che la provincia ospita.
“Siamo il primo paese in Europa per numero di giovani imprenditori” spiega Maria Letizia Gardoni, delegato nazionale dei Giovani Coldiretti. Mentre Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia conclude: “La multifunzionalità è un modello importante che non va sprecato e rappresenta una risorsa che grazie a Coldiretti è stato possibile mettere a disposizione di tutte le imprese agricole”.