4 Febbraio 2023
La biosicurezza nell’allevamento suino

Giacomelli Coldiretti Brescia: importante adeguarsi alle normative, con attenzione alla sostenibilità economica degli interventi

Si è svolto questa mattina, venerdì 3 febbraio -  presso la sala congressi della sede provinciale di Coldiretti Brescia un partecipato e apprezzato incontro dedicato alla biosicurezza negli allevamenti suinicoli. I lavori sono stati introdotti dal vicedirettore di Coldiretti Brescia Mauro Belloli, e proseguiti con le dettagliate e puntuali relazioni del dott. Antonio Vitali e della dott.ssa Claudia Nassuato del Dipartimento Veterinario di ATS Brescia.

“Al centro della mattinata – precisa Mauro Belloli – il Decreto del Ministero della Salute dello scorso 28 giugno, che definisce nuovi requisiti di biosicurezza per gli allevamenti, con particolare attenzione e preoccupazione alla diffusione della Peste Suina Africana.  Ogni azienda è chiamata ad una attenta valutazione delle prescrizioni – prosegue il vice Direttore – e, ove necessari, gli adeguamenti strutturali sono ad oggi previsti entro il 26 luglio 2023”.

Il settore suinicolo a Brescia conta oltre 1.300.000 animali da macello e 74.000 scrofe da riproduzione e come il latte rappresenta la prima provincia a livello nazionale con il 14% di capi allevati a livello nazionale. Da sottolineare anche l’importanza e il ruolo delle scrofaie, che sono la base delle tante DOP della filiera suinicola.

“E’ importante conoscere ed adeguarsi alle normative vigenti e attuare tutte quelle misure utili per la biosicurezza degli allevamenti, non possiamo mettere a rischio un settore determinante nell’economia della nostra provincia – rilancia il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli –, ma è altrettanto importante al contempo che gli adeguamenti previsti siano realmente funzionali e sostenibili da un punto di vista economico. Per questo rimane determinante garantire sempre una equa distribuzione del reddito all’interno della filiera, solo così salveremo il settore suinicolo dalla crisi e dal conseguente impoverimento dei nostri territori”.

 

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