30 Aprile 2013
IL VOLTO GIOVANE DELL’OLIVICOLTURA LOMBARDA

Brescia 30 aprile 2013Sono sempre più i giovani che si approcciano all’olivicoltura e che frequentano i corsi di specializzazione organizzati da AIPOL, l’Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi che ha sede a Brescia e che opera su tutto il territorio regionale. “La nostra associazione organizza da trent’anni corsi specializzati di potatura dell’olivo in tutta la Lombardia – interviene il Presidente AIPOL Silvano Zanelli - : per formare al meglio i futuri potatori, i cui nomi sono poi forniti alle aziende interessate al servizio, si è deciso di strutturare tali corsi su una durata di tre anni, così da poter riflettere sulla risposta degli olivi a determinati interventi e su piante diverse, in modo da sperimentare potature di allevamento, riforma e produzione in differenti condizioni. Questo fa si che ogni anno vi siano corsi che terminano, proseguono ed iniziano. Osservando i partecipanti a questi momenti di formazione ci siamo accorti che l’età media si è molto abbassata e incuriositi da questo aspetto siamo andati a revisionare gli archivi dei corsi passati. La ricerca ci ha dato una conferma significativa e sorprendente: l’età media è passata dai 58 anni di dieci anni fa ai 36 del 2013, con tantissimi giovani “under 30” tra gli iscritti. E approfondendo ulteriormente ci siamo accorti che anche l’età media dei nostri nuovi soci si è notevolmente abbassata”.
“Se fino a pochi anni fa l’olivicoltura in Lombardia era per lo più una attività per i neo pensionati – rilancia Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia - oggi forse può diventare un’alternativa lavorativa valida per coloro che la crisi sta penalizzando sempre più: i giovani. E lo sta diventando su più livelli: come possibilità concreta di produrre e vendere senza ingenti costi di investimento un alimento considerato nel mondo una delle eccellenze italiane, come completamento di altre attività agricole similari come la viticoltura, l’orticoltura, l’apicoltura e il florovivaismo  per incrementare la produzione aziendale, il reddito, le superfici e per occupare lavorativamente tutto l’arco dell’anno, come recupero di terreni o oliveti abbandonati. Crediamo quindi che i giovani stiano guardando all’olivicoltura e più in generale all’agricoltura come una valida risposta, in questo periodo di crisi, alla mancanza di occupazione.
“La coltivazione dell’olivo ha una valenza paesaggistico ambientale insostituibile, ma perché sempre più giovani vi si possano avvicinare è importante garantire loro una giusta remunerazione – continua il Presidente Prandini - : lo scorso gennaio è entrata in vigore la “legge salva-olio”, la legge fortemente voluta da Coldiretti  dalla quale prende il via una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani. Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento all’importante riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentano di smascherare i furbetti dell’extravergine, dalla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni. Il tutto a difesa del vero Made in Italy”.     

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi