1 Giugno 2010
IL TAR CONFERMA IL DIVIETO DI COSTRUIRE CASE IN PROSSIMITA’ DI STALLE: SODDISFAZIONE DI COLDIRETTI BRESCIA

Brescia, 1 giugno 2010 - Con la sentenza n. 2146 del 27 maggio 2010, il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha accolto il ricorso sostenuto dai legali di Coldiretti (avv. Barilà, Zanetti e Nasta) per conto di un allevatore nei confronti di un Comune della Bassa Bresciana, precisamente San Paolo, annullando le delibere con cui lo stesso Comune modificava, al fine di favorire l’edificazione, il Regolamento locale di igiene emanato dall’ASL nell’anno 2003, oltre a quattro D.I.A. - Dichiarazioni di Inizio Attività (equivalenti a permesso di costruire) - tese a realizzare un’ampia edificazione residenziale limitrofa all’allevamento  del ricorrente.
Il Tribunale Amministrativo ha richiamato il principio della reciprocità nelle distanze stabilendo che «non possono essere insediate abitazioni civili a brevissima distanza rispetto a un preesistente allevamento di bovini».
Grande la soddisfazione espressa da Coldiretti Brescia che ha affiancato per anni il suo associato nella battaglia a difesa della propria azienda. Il presidente Ettore Prandini ha sottolineato come «il principio di reciprocità che impone il rispetto delle distanze tra allevamenti ed abitazioni sia ormai un diritto acquisito delle aziende agricole a tutela della loro attività d’impresa, spesso vittima della speculazione edilizia che, se ne ha l’occasione, non si fa scrupolo di costruire case in zone rurali, nei pressi di allevamenti preesistenti
verso i quali, successivamente, si sollevano lamentele e pressioni nei confronti delle Amministrazioni comunali finalizzate a far cessare l’attività di allevamento».
L’ Avv. Gianfranco Zanetti dell’Ufficio Legale di Coldiretti Brescia fa notare che «il TAR ha puntualizzato la necessità di rispettare le norme igieniche in tema di distanze così come fissate dal Regolamento di igiene, limiti che devono essere applicati anche qualora lo strumento urbanistico dichiari edificabile il terreno posto nei pressi degli allevamenti, posto che si tratta di disposizioni volte a tutelare il superiore e distinto diritto alla salute».

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