7 Luglio 2016
Il collegato agricolo è legge: semplificazione, giovani e innovazione tra le novità

Il collegato agricolo è legge: semplificazione, giovani e innovazione tra le novità

Prandini: un obiettivo determinante per sostenere le imprese agricole all’interno della filiera ma tempi sempre troppo lunghi

Brescia, 7 luglio 2016 – "Abbiamo ottenuto un altro importante passo in avanti nel percorso di semplificazione, tutela del reddito delle imprese, sostegno della competitività delle aziende agricole all’interno della filiera con la previsione per la prima volta di un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano letti o contratti”. E’ quanto afferma il vicepresidente di Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’approvazione definitiva da parte del Senato del collegato agricoltura, già precedentemente approvato alla Camera, sottolineando però che “tre anni sono però tempi troppo lunghi per ottenere risposte urgenti alle esigenze vitali di un comparto, quello dell’agroalimentare che, più di ogni altro, necessita di tempi stretti che, purtroppo non combaciano per nulla con quelli di chi deve legiferare”.
Le parole d’ordine sono semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione sulle quali possiamo ripartire e costruire nuove e stabili basi per il futuro dell’agricoltura italiana. Bene anche l’attenzione alle filiere dal pomodoro al riso, dall’innovazione nel biologico alla definizione per la prima volta della birra artigianale. In questo ambito possiamo anche sviluppare un interessante lavoro che coinvolge i giovani produttori.
“Una misura importante in una situazione difficile di mercato, prosegue Prandini, con i prezzi riconosciuti agli imprenditori agricoli scesi al di sotto dei costi di produzione - anche per le scelte irresponsabili di una certa parte di industria - che consentirà di dare risposte concrete a un comparto che ha ancora grandi margini di crescita come quello agroalimentare”.
E ancora un importante provvedimento vede la un taglio netto della burocrazia inutile e un recupero di quote di mercato anche internazionali dove l'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere i 50 miliardi di export entro il 2020. Un'operazione che passa anche attraverso il riordino degli enti e la razionalizzazione delle spese, per avere una pubblica amministrazione efficiente e al servizio delle aziende.
“Coglieremo tutte le opportunità a disposizione – conclude Ettore Prandini - anche per rinnovare gli strumenti di gestione delle crisi che sono uno dei punti più delicati per difendere il reddito delle imprese agricole. C’è ancora tanto lavoro da fare, e oggi, con questi provvedimenti ottenuti, siamo pronti ad affrontare il futuro”.

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