23 Marzo 2016
Già in migliaia gli agricoltori a Bari per la mobilitazione a difesa dell’agricoltura italiana

Già in migliaia gli agricoltori a Bari per la mobilitazione a difesa dell’agricoltura italiana

Truffa etichetta olio. Prandini: “un grosso danno per i consumatori ed i produttori, vogliamo un Europa che garantisca sicurezza per tutti”

Brescia, 23 marzo 2016. Questa mattina il vice Presidente nazionale Ettore Prandini è sceso in piazza Bari insieme ai migliaia gli imprenditori agricoli, provenienti da tutta Italia, per difendere l’agricoltura italiana che rischia di scomparire lungo la Penisola a causa di una crisi senza precedenti con crolli dei prezzi al di sotto dei costi di produzione in settori chiave del Made in Italy. E’ stata apparecchiata una enorme tavola per svelare i trucchi e gli inganni nel momento di fare la spesa, dai formaggi al vino, dal pomodoro fino all’olio.
E proprio di olio vogliamo parlare, in una provincia, quella bresciana che rappresenta un’eccellenza agroalimentare straordinaria riconosciuta in tutto il mondo.
Togliere la data di scadenza dell’olio di oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte a danno dei consumatori è l’ultima novità in arrivo che mette a rischio la qualità del prodotto , dopo l’invasione delle produzioni straniere.
“Un danno per i consumatori ed i produttori in un Paese come l’Italia che è il primo importatore mondiale di olio di oliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri” afferma il vice presidente Ettore Prandini nel denunciare che “il recente via libera finale all'accordo che comprende anche la quota aggiuntiva per l'importazione senza dazi nella Unione Europea di 35.000 tonnellate in più l'anno di olio d'oliva tunisino è una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori. Diventa necessario tutelarci da questi inganni e pretendere dall’Europa rigidi controlli uguali per tutti”.
Di fatto si tratta di una norma che favorisce lo smaltimento di olio vecchio e - spiega Coldiretti - fa invece venir meno una importante misura di salvaguardia per il consumatore, poiché numerosi studi hanno dimostrato che con il tempo l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche.
“Con l’invecchiamento – interviene Nadia Turelli produttrice di olio DOP dell’azienda agricola Leonardo di Sale Marasino - l’olio infatti comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano come i polifenoli, gli antiossidanti e le vitamine e che sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo”. “In etichetta – prosegue Nadia - oltre all’obbligo della provenienza deve essere obbligatorio anche indicare l'annata di produzione, come lo è' già per le DOP che restano la scelta più sicura per il consumatore. Di fronte al crescendo di inganni il consiglio di è quello di acquistare in sicurezza dai produttori e nei mercati di Campagna Amica, dove è possibile risalire velocemente al percorso di filiera”.
E il danno, in provincia di Brescia, potrebbe causare difficoltà a numerose imprese agricole: dal lago di Garda al Lago d’Iseo infatti l’olio bresciano viene prodotto su oltre 1.650 ettari di terreno con una produzione che si attesta attorno ai 6.300 ettolitri; le aziende impegnate in prodizione di olio extra vergine in provincia sono 1.688 e garantiscono almeno 2.000 posti lavoro diretti a cui si aggiunge un buon 20% legato al settore del turismo che quest’attività genera sul territorio.

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