8 Marzo 2016
Furti a Brescia: cascine nel mirino, il 2016 parte male

Furti a Brescia: cascine nel mirino il 2016 parte male
Prandini: “La collaborazione con le forze dell’ordine è strategica, l’attenzione nelle cascine sempre alta”

Brescia, 8 marzo 2016. Attrezzature agricole, gasolio e perfino un carrello di mungitura portatile. Il bottino delle razzie in cascina è sempre più diversificato e anche il 2016 è partito male, dopo che l’anno scorso, in provincia di Brescia sono stati rubati centinaia di suini da ingrasso e anche numerosi capi di bestiame da carne.
Di poche settimane fa invece, sono i casi di furto avvenuti in alcune realtà agricole della provincia di Bresci che conta oltre 9.200 imprese agricole locali.
“La collaborazione con le forze dell’ordine è strategica – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia – nelle aziende agricole l’attenzione è alta, anche perché con l’arrivo della primavera inizieranno a pieno ritmo i lavori nei campi e aumenterà il rischio per i macchinari più importanti: dai trattori alle autobotti, dagli erpici alle mietitrebbia”. Nell’ovest bresciano infatti, nel mese di febbraio, si sono registrati numerosi casi di furti di piccole attrezzature, in particolar modo nell’azienda agricola Gritti e Betti di Pontoglio che ha subito un danno di oltre 3000 euro di piccoli macchinari agricoli.
I ladri hanno colpito anche a Montichiari rubando, all’interno di un’azienda zootecnica il carrello utile per la mungitura delle vacche in infermeria, attrezzatura questa di un valore stimato di circa 2mila euro.
A Verolanuova e Lonato invece si sono registrati importati furti di gasolio agricolo: i ladri hanno agito di notte indisturbati prelevando gasolio direttamente dalla cisterna per oltre 10.000 litri di carburante.
E la situazione a livello lombardo è altrettanto preoccupante.
Secondo l’ultimo rapporto Europol (l’Agenzia europea delle forze dell’ordine) sui veicoli rubati nella UE: “Il numero di furti di trattori è in crescita anche in Italia: a colpire sono bande ben organizzate, che spesso caricano i mezzi rubati su camion e li portano in altri paesi, come l’Ungheria e la Romania”. I ladri colpiscono prevalentemente di notte, e approfittano anche dei turni di irrigazione e del fatto che di solito i mezzi si trovano in zone isolate. “In questi casi al danno si aggiunge la beffa – sottolinea Prandini – perché molto spesso l’agricoltore sta ancora finendo di pagare il finanziamento con cui ha comprato l’attrezzatura rubata, dai cui i ladri riescono a ricavare quando va bene il 10 per cento del valore reale. Mentre per gli agricoltori – conclude Prandini – il danno è triplo: perdono il mezzo, devono interrompere il lavoro e in più si devono ricomprare, se possono, il macchinario rubato”.

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