12 Novembre 2019
Annata agraria 2018/2019: +3,77% nonostante il maltempo

Annata agraria 2018/2019: in un anno 2019 estremamente e negativamente condizionato dal maltempo, si conferma comunque per l'agricoltura bresciana un trend di crescita. La produzione lorda vendibile complessiva supera infatti 1 miliardo e 300milioni di euro, mentre per il combinato prezzi-volumi l’aumento rispetto al 2017/2018 si attesta al 3,77%.

Questa la sintesi dell’annata agraria presentata da Coldiretti Brescia l'11 novembre, in conferenza stampa alla presenza del direttore Massimo Albano, del vicedirettore Mauro Belloli e del presidente Ettore Prandini. “La ripresa continua – precisa il presidente Prandini -  ma non dobbiamo abbassare la guardia, consolidiamo i risultati per l’anno prossimo e lavoriamo per dare valore economico alle produzioni agricole che, inserite comparto agroalimentare italiano, concorrono a realizzare il 25% del Pil nazionale”.

Produzioni e trend bresciani: annata agraria 2018/2019

Per l’agricoltura bresciana i vari comparti zootecnici continuano a rappresentare circa il 90% del totale, con in testa la produzione di latte vaccino, che – per il combinato prezzo e aumento produzione – supera il 46%. Brescia e la Lombardia si confermano leader nazionali tra le province e le regioni produttrici di latte, con una percentuale in costante e continuo aumento: a livello provinciale la produzione veleggia verso il l’12% del latte italiano e in valore assoluto ci si attesta a 14,4 milioni di quintali (nel 2004 erano 10 milioni). Tra i comparti emergenti, l’allevamento ovino e caprino: dal 2010 al 2019 la consistenza caprina è più che raddoppiata e il numero di pecore allevate è cresciuto del 40%. Interessante anche la scoperta di allevamenti meno tradizionali, quali cavalli, asini, bufale e chiocciole.

Annata agraria 2018/2019, il commento del presidente Prandini

"Altra annata importante per la viticoltura bresciana – sottolinea il vicedirettore Mauro Belloli - con ottimi auspici per quanto si troverà in bottiglia; i calcoli effettuati per la filiera vitivinicola dimostrano come quanto registrato in campo, valore uve 55 milioni di euro, esplode con la trasformazione e la valorizzazione in cantina: utilizzando valori medi minimi e di prudenza, il valore in vino sale a 337 milioni di euro".

Quanto alle coltivazioni, il mais resta leader in provincia delle superfici a seminativi; un’annata condizionata in primavera dalle piogge eccessive che in molti casi ne hanno tardato e/o complicato le fasi di semina, e dati tanti eventi calamitosi dell’estate, sparsi per tutta la provincia. In tema di produzioni orticole, si registra una  crescita del numero di imprese che si dedicano a tale attività, talune con la prospettiva della vendita diretta al consumatore finale, altre che coltivano ortaggi da destinare al segmento della IV gamma. Rilanciata anche la coltivazione di piante officinali, soprattutto nelle aree di montagna.

Agricoltura, lavoro e sostenibilità

L’agricoltura si conferma anche un settore importante dal punto di vista occupazionale, nel periodo 2009 – 2018 il saldo di occupati è significativamente in positivo, con i circa 1.400 lavoratori autonomi in meno ampiamente compensati dagli oltre 6mila nuovi dipendenti. Nel solo 2018, tra dipendenti a tempo determinato e a tempo indeterminato, si registra un balzo in avanti di 2.100 unità.

"L’agricoltura bresciana e quella italiana – conclude Prandini – contribuiscono in modo rilevante anche alla sostenibilità ambientale: siamo i più green in Europa riguardo le emissioni inquinati, e continueremo a investire in tal senso, nel frattempo resta determinate l’azione di sensibilizzazione verso i cittadini-consumatori".

 

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