11 Marzo 2016
Crisi, Prandini: “dalla valorizzazione del Grana Padano alla moratoria debiti”

Crisi, Prandini: “dalla valorizzazione del Grana Padano alla moratoria debiti”
Azioni necessarie utili a ridare alle imprese agricole una boccata d’ossigeno in questo momento di profonda crisi

Brescia, 11 marzo 2016 – Coldiretti sempre tesa a promuovere interventi utili a ridare alle imprese agricole una boccata d’ossigeno in questo momento di profonda crisi.
In tema di latte, Il Consorzio di tutela del Grana Padano è in procinto di presentare al Ministero delle Politiche Agricole il piano produttivo per il triennio 2016 2018, per la sua definitiva approvazione.
“È fondamentale che lo stesso Ministero delle politiche agricole esiga che siano garantiti i criteri ispiratori delle norme comunitarie in materia di piani di regolazione della offerta dei formaggi DOP , ovvero " che sia garantita ai produttori di latte la possibilità di continuare a produrre prodotti di qualità solo se i loro sforzi sono equamente ricompensati”, riconoscendo loro " un tenore di vita equo”.
Questo il commento del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini. che rilancia come “per Coldiretti sia decisivo, ancor di più in momenti di pesantezza del mercato del latte come quello attuale, che il Ministero subordini l'approvazione del piano ad una effettiva ricaduta positiva anche sui produttori di latte, prevedendo un sistema di indicizzazione del prezzo alla stalla sulla base dell’andamento del prezzo di mercato del Grana Padano , senza dimenticare che la legge 91 dello scorso anno prevede un prezzo del latte alla stalla non inferiore ai costi di produzione”.
Ma non ci fermiamo qui, serve una moratoria sui debiti degli allevamenti da latte e da carne bovina e suina che stanno affrontano una crisi senza precedenti. E’ quanto ha chiesto Coldiretti al Governo nel sottolineare che occorre dare immediatamente una boccata di ossigeno per non fare chiudere le imprese agricole che da troppo tempo sono costrette a lavorare con prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione.
Servono misure nazionali di rapida attuazione con una moratoria su mutui e prestiti agli allevamenti di 24/36 mesi nonché un riposizionamento debitorio dal breve al medio lungo termine ed un impegno straordinario sui fondi di garanzia. Una necessità che può accompagnare il position paper che l’Italia presenterà alla Commissione europea che prevede anche l’obbligo di etichettatura di origine per fermare le importazioni dall’estero da spacciare come Made in Italy.
“La situazione dei prezzi in campagna infatti - conclude Ettore Prandini - sta assumendo toni drammatici per gli allevamenti con le quotazioni per i suini nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che sono scesi al di sotto della linea di 1,20 centesimi al chilo che non copre neanche i costi della razione alimentare. Stessa cose per i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che - con il venir meno degli accordi rischia ora di essere in balia delle inique offerte dell’industria.
In Lombardia – stima Coldiretti - infatti sono oltre 20 mila le realtà del settore zootecnico, di cui quasi 5 mila impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 40% di tutta la produzione nazionale. Sul fronte del credito, quello agrario in Lombardia vale oltre 8 miliardi e mezzo di euro con quasi il 71% su operazioni di lungo periodo per investimenti e sviluppo. Negli ultimi 5 anni però almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento, per gestire meglio equilibri di bilancio messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla.

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