29 Settembre 2016
Coldiretti, un sano patriottismo per il futuro dell’agricoltura italiana

Coldiretti, un sano patriottismo per il futuro dell’agricoltura italiana

Prandini: la salvaguardia delle biodiversità del Paese passa anche attraverso la garanzia del reddito alle imprese

 “Gli agricoltori italiani, hanno un grande merito, hanno scelto di restare qua, d’investire nel Paese, di credere in questo Paese e noi abbiamo il dovere di garantire loro il giusto reddito e, nei confronti dei cittadini consumatori, una adeguata qualità della vita che oggi passa attraverso la formazione, ambientale e alimentare, a partire dalle nuove generazioni”. Questa l’intervento del vicepresidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini in occasione della Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze in Toscana.
“Abbiamo una grande possibilità – aggiunge il presidente Prandini - ci possiamo giocare una grande partita ma lo potremo fare solo se mettiamo al centro un’ idea di patriottismo italiano anche nell’agroalimentare: il tema dell’origine e della battagli alla contraffazione restano centrali nella sfida che dovremo affrontare attraverso la sinergia tra aziende e la collaborazione con le istituzioni”.
Da troppi anni - specifica Coldiretti Brescia – purtroppo la poca formazione e informazione ha generato allarmismi insensati come quello, ad esempio, della carne bovina che ha causato danni ingenti al comparto della carne italiana per poi scoprire che quanto denunciato era frutto di un “grave problema” di comunicazione e che la carne deve essere inserita nel quadro delle raccomandazione per una alimentazione sana perché fonte molto importante di elementi nutritivi come proteine, ferro vitamine.
“Ma di cosa ha veramente bisogno oggi l’agricoltura italiana? semplicemente di stabilità – aggiunge Prandini - di poter interloquire con l’Europa in modo continuativo attraverso rappresentati duraturi e qualificati per creare relazioni virtuose e aver risposte concrete”.
La salvaguardia delle biodiversità del nostro Paese, primo al mondo, passa anche attraverso la garanzia del reddito alle imprese – precisa Coldiretti Brescia– in un Paese con una superficie coltivabile dello 0,20% che ha oltre 7500 specie vegetali, oltre 1200 vitigni autoctoni e 58.000 tipologie di animali differenti.
Il Presidente Prandini ha concluso affrontando la tematica del dissesto idrogeologico che si può risolvere anche attraverso la prevenzione, la valorizzazione e il mantenimento del territorio creando però tutte le condizioni necessarie perché le imprese agricole non siamo costrette a chiudere o andare all’estero.

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