Clima, anche febbraio si “scalda” ma i laghi sperano nella pioggia
Le ultime piogge e nevicate in Lombardia – afferma Coldiretti - sono un segnale positivo ma non risolvono la crisi idrica che si sta verificando durante questo inverno, uno dei più caldi e secchi che si ricordino. Rispetto alla media 2006-2015 il deficit idrico è ancora al 44% per i laghi e al 40% per la neve –spiega la Coldiretti regionale su dati Arpa – mentre dal punto di vista delle temperature in Lombardia, dopo mesi, come novembre, dicembre e gennaio, anche febbraio si è “scaldato”, soprattutto sulle temperature minime: nella prima decade 2,1 gradi in più e nella seconda decade 0,6 gradi sopra la media, mentre le massime sono rimaste complessivamente in linea. Confermano quindi in “trend rialzista” registrato a dicembre con massime superiori di 2,4 gradi rispetto alla media e a gennaio di 0,3 gradi in più.
Per quanto riguarda la precipitazioni – spiega Coldiretti Lombardia - a gennaio è caduto il 50% di acqua in meno rispetto alla media del periodo, a dicembre il 91% in meno mentre lo scorso novembre le precipitazioni si sono ridotte di oltre l'88%. “Non sappiamo ancora se le prossime settimane riusciranno a farci recuperare le scorte idriche che ancora mancano, considerato che ad esempio nel lago Maggiore l’acqua aumenta ma perché il deflusso è ridotto al minimo, mentre gli altri invasi sono ancora sotto la media del periodo – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – l’incognita vera è cosa succederà all’inizio dell’estate quando bisognerà irrigare tutte le colture in campo: dal mais al pomodoro, dagli ortaggi alla frutta”.
L'inverno che stiamo vivendo – continua la Coldiretti – è anomalo anche sotto il profilo delle temperature. Il 2015, si è classificato in Italia come l’anno più bollente della storia recente con una temperatura superiore di 1,42 gradi la media di riferimento. Il risultato è che in alcune zone d'Italia sui banchi dei mercati di Campagna Amica gli agricoltori vendono già il carciofo romanesco in anticipo di quasi un mese e le prime fragole, mentre broccoli, cavolfiori, cime di rapa, insalate e radicchio tardivi sono diventati precoci con un anticipo di almeno tre settimane.