25 Novembre 2022
Cibo sintetico, Coldiretti Brescia raccoglie oltre 6 mila firme

Oltre 200 mila le adesioni a livello nazionale

 

Sta raccogliendo numerosissime adesioni la petizione contro il cibo sintetico lanciata da Coldiretti con l’obiettivo di promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, tutti prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali. Sono infatti oltre 200mila le firme raccolte su tutto il territorio nazionale, delle quali oltre 5000 nella sola provincia di Brescia accompagnate da numerosissime delibere approvate dai comuni bresciani.

“Si tratta di fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dell’intera filiera del cibo Made in Italy – spiega il Presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli – l’obiettivo è promuovere una legge che vieti in Italia la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech”.

 

La petizione – precisa Coldiretti Brescia - può essere sottoscritta in tutti gli uffici zona sul territorio e durante tutti le gli eventi organizzati da Coldiretti e Campagna Amica sul territorio e  nelle principali piazze della provincia.

 

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale. L’esempio più lampante è quello della carne artificiale, dove solo nel 2021 sono stati raccolti 1,4 miliardi di dollari, con una crescita del 23mila% rispetto al 2016. La verità che non viene pubblicizzata per quanto riguarda la “carne” da laboratorio – sottolinea Coldiretti – è che in realtà si tratta di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, che non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e che non è accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali.

 

“Le bugie sul cibo in provetta confermano come ci sia una strategia precisa delle multinazionali – conclude il Presidente di Coldiretti Brescia Giacomelli – che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi