29 Dicembre 2016
CAPODANNO: A BRESCIA SI BRINDA CON 16 TIPOLOGIE DI VINO, LE REGOLE D’ORO PER GUSTARLO

Per le feste correnti in Italia si stima che salteranno circa 60 milioni di tappi di spumante Made in Italy con consumi in aumento del 9%. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che quasi nove italiani su 10 (89%) non rinunciano a fare un brindisi Made in Italy a fine anno. A Brescia ci sono 16 diverse tipologie di vino DO e IGT che rappresentano l’intera provincia Lombarda: Benaco Bresicano IGT, Botticino DOC, Capriano del Colle DOC, Cellatica DOC, Riviera del Garda Bresciano DOC, Garda Classico DOC, Garda DOC, Montenetto di Brescia IGT, Ronchi di Brescia IGT, S.Martino della Battaglia DOC, Valle Camonica IGT, Valtenesi DOC, Lugana DOC, Franciacorta DOCG, Sebino IGT, Curtefranca DOC.
Il 2016 si chiude con l'approvazione del testo unico del vino – sottolinea Coldiretti Brescia - con tutti i vantaggi che la semplificazione porterà alle aziende vitivinicole; la nostra provincia sempre più si identifica come un'eccellenza produttiva nel panorama italiano per l'attenzione alle DO e IGT, per il continuo aumento delle produzioni biologiche, per il rialzo dei prezzi delle uve e per il costante e crescente interesse dei mercati esteri.
“L'export cresce a due cifre - interviene Simone Frusca responsabile provinciale settore vitivinicolo - per le eccellenze vitivinicole bresciane, anche grazie all'incessante lavoro di promozione dei consorzi, delle istituzioni e ai continui investimenti volti al miglioramento qualitativo messi in campo da ogni azienda; un'annata che conferma, ora che i vini sono pronti nelle cantine, gli auspici di una elevata qualità che contribuisce e conferma l'ottimo stato di saluto di un settore produttivo fondamentale per la nostra provincia”.
Si ricorda –specifica Coldiretti Brescia - che il comparto vitivinicolo a Brescia alimenta opportunità di lavoro in ben 18 diversi settori dall'industria al commercio, dalla formazione al turismo.
In Italia si consolida l’inversione di tendenza dopo anni di progressive riduzioni con appena l’11% che sceglie lo champagne. Il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2016 con una produzione di circa 625 milioni di bottiglie in aumento del 18% sull’anno precedente e un export di oltre 450 milioni di bottiglie se fosse confermato il trend gennaio-settembre dell`anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. La stragrande maggioranza dello spumante italiano si beve dunque all’estero dove a pesare è il fatto che con il successo – sottolinea la Coldiretti - crescono le imitazioni in tutti i continenti a partire dall’Europa dove sono in vendita bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi. Circa 3 bottiglie di spumante Made in Italy su 4 - spiega la Coldiretti - sono di Prosecco con Asti, Franciacorta e TrentoDoc a seguire. Gli spumanti italiani - conclude Coldiretti - annoverano in totale 153 tipologie DOC, 18 DOCG, 17 IGT oltre a diverse decine di altri tra varietali autorizzati, generici e di qualità.

LE REGOLE D'ORO PER OFFRIRE E GUSTARE LO SPUMANTE

• Non offrirlo ghiacciato, ma tirato fuori dalla cantina un paio d'ore prima e raffreddato in un secchiello con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso.
• La temperatura migliore è compresa fra gli 8 ed i 12 gradi.
• Berlo esclusivamente in una flûte a forma di tulipano che consente agli aromi di svilupparsi liberamente.
• Per gustare al meglio l'effervescenza sciacquare i bicchieri con acqua calda e sapone neutro.
• Stapparlo tenendo con una mano il tappo e facendo ruotare con l'altra mano la bottiglia leggermente inclinata accompagnando sempre l'espulsione del tappo.
• Far uscire lentamente il gas e versarlo tenendo la bottiglia dal fondo e non dal collo per evitare che lo spumante si riscaldi con il calore della mano.
• Mai utilizzare del ghiaccio nel bicchiere.
• Conservarlo in una cantina buia, fresca e senza sbalzi di temperatura, in posizione orizzontale.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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