A Montichiari 300 soci orgogliosi di esserci
Prandini: valorizziamo forme innovative di trasformazione e
cooperazione per conquistare il mercato estero e la GDO
Brescia 6 febbraio 2017 - Questa mattina, lunedì 6 febbraio, a Montichiari il primo appuntamento sindacale di Coldiretti Brescia alla presenza di oltre 300 soci delle zone di Brescia, Lonato del Garda, Montichiari, Salò e Vestone.
Dopo gli interventi di alcuni soci, rappresentanti delle diverse filiere bresciane, sui temi attuali legati alle dinamiche dei comparti dell’agroalimentare bresciano, ha concluso la dettagliata e precisa relazione il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
Numerosi i temi trattati. Parlando dall’origine, su latte e derivati, da poco ottenuta in etichetta, il presidente Prandini ha sottolineato che questa vittoria rappresenta un punto di partenza da estendere a tutti gli atro settori agricoli che ancora non ne beneficiano. “Ora dobbiamo proseguire l’impegno attraverso l’informazione ai cittadini - aggiunge il Presidente Prandini - consumatori che rappresentano per noi l’elemento che può aiutarci a valorizzare le nostre produzioni aggiungendo quel valore sostanziale che il made in Italy rappresenta nel mondo”.
Tema d’attualità, sollecitato dalla base associativa, è stato quello dei reflui che oggi fa parlare molto, in modo negativo, del settore agroalimentare.
“I recenti episodi di “inquinamento ambientale “ registrati a Vighizzolo sono l’emblema di come il comparto agricolo rischia spesso di pagare colpe non sue: troppo semplice e semplicistico è stato incolpare i reflui zootecnici quando – invece – le vere responsabilità stanno in capo allo scorretto uso di fanghi industriali. ”Si è parlato anche di internazionalizzazione che oggi diventa un problema reale per l’Italia se non si ottengono regole uguali per tutti a difesa di una concorrenza estera sleale che rischia di sovrastare la produzione italiana.
“Dobbiamo sostenere quelle attività di trasformazione delle materie prime attraverso forme innovative di cooperazione – interviene il presidente Prandini - sfruttando gli elementi distintivi che caratterizzano la nostra agricoltura e puntando sul valore delle produzioni e non sulla quantità per portare il prodotto in modo organizzato alla GDO e al mercato estero”.
Un esempio è l’Italian sounding – precisa Coldiretti – che oggi vale oltre 70 miliardi di euro a fronte di un export di 37 miliardi, abbiamo quindi ampio margine per prenderci quella fetta di mercato “libera”, dobbiamo essere lì, con i nostri prodotti, altrimenti continuerà a farlo qualcun altro.
Il Presidente ha chiuso la mattina parlando di giovani. “E’ vero che il futuro dell’agricoltura sono i giovani e che, quest’anno, in controtendenza con la crisi generale, abbiamo avuto un ritorno dei nuove leve alla terra, ma dobbiamo stare attendi e mantenere il risultato ottenuto e lo possiamo fare solo garantendo a queste generazioni il giusto rendimento economico al lavoro fatto di sacrifici e fatica”.