Latte, Prandini: “Dopo Brexit Europa sorda ai reali bisogni di persone e aziende agricole”
Brescia, 19 luglio 2016 - “Una goccia nel mare”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, boccia le ultime decisioni di Bruxelles sulle risorse da stanziare contro la crisi del settore zootecnico. “Con i 150 milioni di euro da spalmare su tutti i paesi dell’Unione per una riduzione volontaria della produzione di latte ci facciamo poco e niente perché vuol dire tagliare a livello europeo 1,4 milioni di tonnellate e solo l’Italia ne produce quasi 11 milioni. Mentre la Germania arriva a 30 milioni di tonnellate. E allora di cosa stiamo parlando?” aggiunge Prandini. Anche perché sui 350 milioni di euro che verranno stanziati per azioni più flessibili a livello nazionale, in Italia ne arriveranno poco meno di 21, contro i 22 della Polonia, i 30 del Regno Unito, i 49,9 della Francia e i 57,9 milioni della Germania.
“Dopo la Brexit – conclude Prandini - l'Europa non ha imparato la lezione: quella sull’agricoltura è una non scelta. Serve il coraggio di intervenire sulle riforme, con l'obbligo dell'origine su tutti i prodotti e con una netta distinzione fra i Paesi non autosufficienti come il nostro e Paesi che producono molto di più rispetto alle esigenze interne. L'unica cosa che bisognava fare era attivare una politica economica di contingentamento produttivo invece che stanziare queste poche risorse a favore, per assurdo, di quei Paesi che hanno creato le condizioni di difficoltà che stiamo vivendo. Serve il coraggio del fare: basta con le logiche economiche dei Paesi del nord Europa che fino a oggi hanno prodotto solo disastri per le imprese agricole e valore economico per le solite multinazionali”.