26 Gennaio 2015
LA CARNE LOMBARDA COME UNA VOLTA – IL PROGETTO DEL CONSORZIO CARNI BOVINE SCELTE

Quasi 500 milioni di euro. E’ quanto potrebbero risparmiare le famiglie lombarde facendo la spesa di carne con i tagli meno conosciuti o utilizzati. Lo stima un’analisi di Coldiretti Lombardia e Consorzi carni bovine di qualità illustrata oggi a Mantova per la presentazione del nuovo patto di filiera che punta a coinvolgere i piccoli commercianti alimentari rivitalizzando le stalle ma anche i “negozi di quartiere” come presidi del territorio e luogo di incontro sociale e di promozione dei prodotti italiani.
“Crediamo che di fronte alla grave crisi economica che sta coinvolgendo sia le stalle che i consumatori sia necessario trovare soluzioni nuove – spiega Primo Cortelazzi, referente dei Consorzi carni bovine della Coldiretti Lombardia e vice-presidente Coldiretti Mantova – per questo pensiamo sia necessaria una rete che, partendo dagli allevamenti e arrivando al bancone dei negozi, promuova la diffusione di tutti i tagli di carne, non solo di bistecche e filetti”. Secondo l’analisi di Coldiretti Lombardia/Consorzi carni bovine, a fronte di un consumo annuo di 20 chili di carne bovina a testa, ogni famiglia lombarda potrebbe risparmiare fino a 300 euro usando un 50% di i tagli da bollito, di trita di qualità, di polpa scelta e di ossi buchi rispetto ai più diffusi magatello, scamone o bistecche”.
“Molto spesso – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – c’è una specie di resistenza a utilizzare questi tagli di carne quasi che fossero di seconda scelta. Invece se l’allevamento è di qualità, tutto il prodotto è di qualità, in ogni sua parte. In questo modo le famiglie risparmiamo, le stalle respirano e i commercianti lavorano di più perché si garantisce una più ampia diversificazione dei prezzi. Se non si agisce in un’ottica di sistema, rischiamo che la crisi diventi irreversibile”.
Dal 2008 a oggi – spiegano Coldiretti Lombardia/Consorzi carni bovine – il numero delle stalle da carne in Lombardia è precipitato da 9.776 a 7.842 con una perdita di quasi il 20%, mentre i capi allevati sono passati da 341 mila a poco più di 300 mila, con un taglio dell’11,5%, che significa per le stalle un taglio di 39 mila capi. “Se andiamo avanti di questo passo – conclude Cortelazzi – finirà che l’unica carne che potremo mangiare sarà quella che arriva dall’estero e  non ci pare una prospettiva positiva per un settore che per la Lombardia vale oltre 800 milioni di euro e garantisce almeno 10 mila posti di lavoro diretti, senza considerare l’indotto”.
Una delle prime iniziative organizzate sul territorio per valorizzare la carne lombarda è in programma sabato 31 gennaio 2015 ore 20:30 a Cavriana con una cena/degustazione guidata che, attraverso le ricette tradizionali della cucina lombarda, porta sulle tavole dei consumatori tutto il gusto della buona carne bovina prodotta dagli allevatori lombardi. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del Consorzio Carni Documentate tel. 0376-247213/241.

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi