Brescia, 22 marzo 2014 - Sfiorano quota 2.800 gli orti urbani nei capoluoghi di provincia della Lombardia, con una crescita del 40% rispetto a due anni fa. E’ quanto spiega la prima Mappa 2014 stilata dalla Coldiretti Lombardia sulle oasi verdi coltivate a gestione pubblica, più alcune nate dall’iniziativa dei privati. E il numero è in costante aumento anche nel comune di Brescia, dove ci sono 212 orti per 9.550 metri quadrati fra via Cimabue, zona Mella/Tangenziale, via Tiziano, via Sardegna e via Don Pinzoni.
“Anche a Brescia come in tante amministrazioni comunali – commenta Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e di Coldiretti Lombardia – si sta rafforzando la propensione a creare zone di orti urbani che assolvano a una duplice funzione: da una parte fornire ad anziani e famiglie un servizio con costi di gestione molto limitati, dall’altra migliorare la vivibilità delle periferie dove si solito queste aree vengono ricavate e attrezzate”.
“Fare un piccolo orto o curare una piantina in un vaso – continua Ettore Prandini – è educativo anche per i bambini, che imparano che frutta e verdura non nascono dagli scaffali di qualche supermercato, ma dalle piante, dal lavoro dell’uomo, dalla cura che mettiamo nelle cose”.
“La terra vuole pazienza – spiega Guerino Toninelli, 73 anni, bresciano, tutor dell’orto della Coldiretti – in questo periodo, con la stagione che c’è stata, la terra è molto umida e non va bene lavorarla così e non va bene neppure per le piante. Il segreto è saper aspettare quel tanto che serve per avere le condizioni migliori possibili. La terra non va stressata, bisogna curarla e concimarla, meglio se con del concime naturale organico al posto di quello chimico. E poi bisogna saper scegliere le piantine in base al terreno. L’importante è il tempo che uno vi dedica”.
I segreti dell’orto perfetto
- Posizione: l'orto in piena terra è la soluzione migliore. Ma anche balcone o terrazzo sono un’alternativa, l'importante è che siano soleggiati e ventilati
- Stagionalità: è utile un calendario delle semine con le fasi lunari. La tradizione dice che se la luna è crescente si seminano i cereali, i fiori, gli ortaggi da frutto e da foglia eccetto spinaci e lattughe, oltre che potare gli alberi. Se la luna è calante via libera a semina e trapianto di ortaggi da radice e bulbi, gli innesti a gemma, la sfrondatura, la raccolta di frutta e di verdura a bulbo, la vendemmia.
- Tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, hanno bisogno di cure quotidiane. Se si ha poco tempo, meglio comprare piantine già sviluppate: si accorcia il ciclo produttivo e si evitano le fasi più delicate della semina.
- Terra: una buona terra è garanzia di risultati, meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale.
- Piantine: per gli ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) si seminano tre o quattro sementi nel luogo dove si desiderano le piante e, una volta germinate, si selezionano le più vigorose. Per gli ortaggi a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota) la semina avverrà in file, diradando se le piante sono troppo vicine.
- Acqua: il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato. All'inizio della primavera basta un'innaffiatura al giorno, al mattino o alla sera a seconda del tipo di irrigazione. In estate, quando fa caldo e le piantine sono già sviluppate, è necessario aumentare la quantità di acqua.
- Temperatura: a marzo e aprile il rischio gelate notturne è ancora alto, meglio proteggere le piantine con dei teli isolanti.
- Parassiti: oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove viviamo.
- Costi: fra terra, piantine o semi e concime, strumenti per lavorare il terreno e cogliere i frutti, canne di tutoraggio (per esempio per i pomodori), l'investimento si può stimare fra i 250 e i 300 euro.