Brescia 13 luglio 2010 – Sulla scorta delle notizie apparse sulla stampa locale e in base allle numerose istanze pervenute in sede per mano degli associati Coldiretti esercenti l’attività agricola nel Comune di Dello e limitrofi, abbiamo appreso che la ditta «Eco-Neproma» (non nuova agli episodi di seguito citati) “continuerebbe” a inquinare pesantemente i siti agricoli limitrofi alla propria sede aziendale scaricando direttamente una “miscela di idro-carburi” nei canali irrigui circostanti, senza curarsi dell’enormità dei danni provocati da simili comportamenti.
Pare di rivivere, seppur su scala ridotta, il disastro provocato dalla British Petroleum nel Golfo del Messico: si minimizza e si sottovaluta un problema che, se non affrontato prontamente e con i dovuti mezzi, può comportare conseguenze a dir poco esplosive. Risulta stupefacente come per episodi di tale gravità non siano state intraprese le opportune, o per meglio dire doverose, misure di sicurezza provvedendo immediatamente a sospendere l’attività dell’azienda oggetto d’indagine. Al contrario, questa “solita azienda” (come recita testualmente la stampa locale) da anni continua impunemente a esercitare la propria attività inquinante.
Tutelare il territorio significa permettere, in primis a chi esercita attività agricola, di poterne valorizzare le potenzialità senza compromettere irrimediabilmente le vocazioni ambientali. L’area, infatti, ospita parecchi allevamenti zootecnici che basano la propria attività sulle produzioni foraggere e cerealicole le quali necessitano costantemente di acqua per finalità irrigue e di abbeveraggio degli animali.
Consentire a un’impresa più volte causa di danni ambientali di continuare a operare comporta il concreto il rischio di compromettere irrevocabilmente la realtà dell’intera zona con danni ambientali, ecologici ed economici sulle imprese agricole.
Per questi motivi, Coldiretti Brescia si appella alle istituzioni, dal Comune di Dello, all’Ufficio Ambiente e Territorio della Provincia di Brescia, alla Procura della Repubblica di Brescia, dall’Asl di Brescia all’ARPA di Brescia, affinché intraprendano le misure del caso atte a sospendere l’attività dell’azienda in questione e, nel contempo, affinché venga imposta a carico della stessa una rapida e adeguata attività di bonifica al fine di non permettere né ora né mai il ripetersi di analoghi episodi. Il legale della nostra Federazione sta valutando eventuale costituzione di parte civile e gli agricoltori nostri associati si riservano di agire per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalla situazione.
Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia